Scende la pioggia

Qui a Genova siamo nuovamente sommersi in una delle, ormai, purtroppo, tipiche allerte metereologiche. Sono piuttosto certa che altrove questa sia chiamata "pioggia", ma correggetemi se sbaglio. Per poter affrontare al meglio la situazione oggi mi sono armata di tutto quello che mi sarebbe potuto servire per l'occasione. Per esempio tutto il contenuto dello zaino, portatile compreso, è stato insacchettato dentro una grande busta impermeabile, ben ripiegata ed infine, come detto, chiuso tutto dentro allo zaino. Giusto per stare a prova di infiltrazione. Anche per l'abbigliamento non ero messa affatto male: scarpe da pioggia, poi piumino, caldo ed impermeabile, un altro impermeabile da indossare all'occorrenza... con cappuccio tattico da incastrare sotto al casco per trasformarsi automaticamente in persone davvero waterproof. Pronte a sfidare anche le cascate del Niagara... se non fosse che i pantaloni dello stesso impermeabile sono rimasti ordinatamente piegati in cima al mobile dell'ingresso in casa mi sarei anche potuta sentire a mio agio conciata come l'omino Michelin. E se non fosse stato che il cellulare è rimasto nella tasca esterna dello zainetto privato dell'amorevole protezione del sacchetto impermeabile magari avrei evitato di doverlo distenderlo.
Una volta arrivata nel piazzale di casa, ho parcheggiato la moto al mio solito posto, mi sono avviata verso il portone pregando di non incontrare nessuno da dover salutare conciata in quella maniera e ho raggiunto passo dopo passo anche l'ascensore. Giustamente era fermo all'ultimo piano, ma qui ci dev'essere una qualche legge di Murphy a dettare le regole, e con la sicurezza tipica di chi compie la stessa azione ogni giorno, premo il tasto n° 4. Peccato che io abiti al terzo piano. Questo è giusto per far capire oggi come va. In effetti questo post lo avrei anche potuto intitolare "l'ascensore" ma credo che nessuno avrebbe mai potuto cogliere la citazione musicale.

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