Frozen - Il mio secondo tempo

- Frozen - parte 1 -

Dopo la fuga disperata della major, negli occhi della minor è possibile leggere una cosa sola: ed adesso chi rimedierà ai miei casini? Giusto il tempo di uscire dalla fase di panico d'abbandono e di far volare lontano i moscerini che gli frullano per il cervello, eccola prendere le proprie decisioni sul da farsi. Non che siano buone scelte, sia chiaro. 
Alla guida del regno rimarrà l'amato sconosciuto, mentre lei, una che non ha mai messo piede fuori di casa e non è neanche detto che sia in grado di allacciarsi le scarpe, decide di inseguire la sorella. Sia aggiunto: una volta raggiunta la stessa non ha la più pallida idea di come si potrà risolvere questo casino, ma riuscire a trovare qualcuno su cui scaricare l'incombenza pare essere già un buon punto di partenza.
Presa dalla foga di partire non si sofferma neanche per un attimo a pensare che forse è il caso di togliersi gli abiti da cerimonia e prepararsi in maniera più adeguata. Semplicemente salta a cavallo e procede per la sua strada: almeno finchè è possibile seguire le sue orme. Dopo? Mistero.
La marcia prosegue, almeno all'inizio, solitaria e tranquilla... poi hanno inizio tutte quelle vicende rocambolesche ed avvincenti che tanto piacciono agli autori dei cartoni animati. Convinta che la guida spericolata del suo cavallo sia la chiave vincente per arrivare in cima alla montagna, si dimostra anche parecchio stupita nel momento in cui questo, poveretto, non riuscirà più a reggere il passo sprofondando nella neve ed alzerà bandiera bianca. In un attimo la scaraventa al suolo e farà marcia indietro per tornarsene al calduccio della sua stalla. Congelata dall'ombelico in giù, Anna, riesce per fortuna a trovare un rifugio di montagna dove, da buona minor, darà sfoggio di quello in cui una minor riesce meglio: fare shopping! Vestiti, scarpe ed accessori! Non solo: nel carrello della spesa anche qualcosa per il biondino appena entrato nel negozio (e per il suo amico a quattro zampe)... giusto per ingraziarsi la loro benevolenza ed ottenere un passaggio fino a destinazione. Così, giusto perchè una minor è pur sempre minor e perchè non si accettano passaggi dagli sconosciuti. Ma per una che ne sta per sposare uno, questo ed altro. 
Lo sconosciuto - a questo giro - si chiama Kristoff, un ragazzo burbero ma allo stesso tempo timido ed impacciato. Poco abituato ad avere a che fare con altri esseri umani visto il proprio mestiere (il venditore di ghiaccio!!) che lo ha sempre obbligato ad una vita sicuramente meno dedita a banchetti e ricevimenti, quanto più a duro lavoro e solitudine. Suo migliore amico da sempre: una renna!
Strada facendo incontrano anche Olaf: pupazzo di neve creato molti anni prima da Elsa, in quella famosa notte nel salone dei ricevimenti, in grado di rinfrescare nella mente della minor tutti quei ricordi andati da tempo. Certo: perchè se con una minor non si insiste un po' non c'è modo che riesca a fare qualcosa da sola. Olaf è un pupazzo di neve inconsapevole: certo solo di amare i caldi abbracci. Ingenuo e maldestro, sogna di correre si prati, di raccogliere fiorellini e di poter andare a prendere un po' di sole al mare: capace di far sorridere anche in fotografia. Figuriamoci che è un pupazzo di neve parlante.
Sventura più, ventura meno, finalmente tutti i nostri eroi giungono in cima alla montagna dove non si può proprio dire che la major si stia struggendo dal dolore per quello che è successo. Sciolti i capelli e cambiati gli abiti in pochi gesti compiuti con quelle sue ditine magiche ha tirato su un castello che neanche è facile immaginarselo. Tra scale, scalette ed archi in salotto canta della propria libertà guadagnata e della possibilità di pensare per sempre solo a se stessa: l'egoismo fatto in persona!
Al solo bussare alla porta della minor le sue ginocchia incominciano a tremare: e non è il freddo! Questa volta è sul suo volto che si riesce a leggere qualcosa: di cosa ha bisogno questa volta? Perchè, ovviamente, per una major, fare un favore - anche a sua sorella - deve essere sempre inteso come un sacrificio di immane portata. 
Elsa viene quindi messa davanti alle proprie responsabilità. Hai combinato un casino! - le urla la minor! Arrangiati! - risponde la major che, a questo punto, con gioia e delicatezza, accompagna l'indesiderato ospite alla porta aggiungendo che lei, intanto, non ha la più pallida idea di come si possa rimediare all'accaduto. Nel compiere tutti questi aggraziati movimenti, purtroppo, la minor, riesce nuovamente a farsi colpire per dritto e per rovescio da un raggio ghiacciato della sorella che, se a questo punto ricominciasse a considerare l'idea dei guanti, magari, la smetterebbe anche, con tutta quella spocchia che la contraddistingue, di fare danni.
Eroe per un giorno si scopre essere Kristoff che, ricordandosi di quella volta in cui, da bambino, ha visto il Re e la Regina andare dai troll perchè curassero la piccola Anna, decide di ripercorrere quella strada, presentandosi alle loro porte spiegandogli che, neanche a dirlo, siamo alle solite. Le due sorelle si sono prese per i capelli e, ad avere la peggio, è stata proprio la più piccolina. 
Davanti a tanta sbadataggine anche i troll non hanno altro da fare che alzare le mani e dire "te lo avevo detto", con una saetta di ghiaccio nel cuore, l'unica cosa che può salvare la principessa è un vero gesto d'amore... e tutti i pensieri ricadono sul bacio del vero amore, rubandolo però a sproposito da altre fiabe. Fortunatamente Kristoff, Olaf e la renna sono pronti a tutto per aiutare la povera minor... anche perchè, se lasciata al suo destino è chiaro a tutti che non farebbe affatto una buona fine. Parte così una corsa disperata verso casa nella speranza di riuscire a raggiungere in tempo il tanto amato principe in grado, solo e soltanto lui nel mondo, di scaldare il cuore della nostra Anna.
Continua...

[PS: Un ringraziamento speciale a tutti\e i\le minor e i\le major, che sono stati per me ottimo spunto di riflessione per tutto ciò!! Restate sempre così!]

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