The best of September 2013

ambra chiaro va in quarta riassunto del primo giorno di scuola
Questo mese ho deciso di cambiare leggermente le regole del gioco. Il gioco l'ho creato io quindi non credo che se ne possa avere avere male. 
Decido di ignorare tutto e tutti e dedicare qualche riga solo e soltanto a ricerche, come questa, che praticamente ogni mese da quando ho scritto i post a riguardo vedo arrivare copiose. Una volta uno dei tanti post è stato anche commentato: all'epoca scrissi un poema per risposta poi ci pensai per bene e decisi di mollare il tiro conscia che non sia sempre obbligatorio fare polemica. E' la cosa che mi riesce meglio, ma non è obbligatoria. 
Paula Danziger è stata una scrittrice per bambini: i libri sono chiaramente destinati a lettori molto molto giovani. Io ignoravo anche che questi libri si vendessero e si leggessero ancora: a quanto pare le scuole li raccomandano sempre... il che mi fa pensare che l'istruzione italiana non sia completamente allo sbando. 
Sono certa che i bambini di adesso non siano gli stessi dei miei tempi sotto moltissimi punti di vista. Non sono nata nel paleolitico, faccio già parte di una generazione che ha avuto dignitosamente modo di crescere insieme al boom tecnologico degli ultimi 15 anni... ma la prima volta che ho messo le mani su un PC avevo 6 o 7 anni, fu ancora prima della svolta epocale di Windows95 e, sinceramente, non sapevo che farci. Non avevo nulla da scrivere, non c'erano giochi, non esisteva certamente internet e... non c'era neanche il mouse. Si può dire che con il PC ci sia cresciuta ma che abbia incominciato a conoscerlo poco alla volta e con diffidenza. Era una cosa da grandi e non mi interessava. 
Oggi i bambini, non è il caso che lo venga ad insegnare io, hanno a che fare con telefoni, cellulari, palmari e PC fin dai primi anni. Ci sono bambini che non sanno ancora leggere ma sanno andare sull'app store, scaricarsi i giochi riconoscendo quali sono gratuiti (e si possono prendere) e quali sono a pagamento. Senza leggere. E' una questione di istinto.
Eppure di una cosa sono sicura: quello che non è cambiata è l'ingenuità dei bambini. Per quanto potrebbero seriamente, e ne sarebbero in grado tecnicamente, andare su internet e cercare il riassunto del libro che la maestra ha assegnato come compito, hanno ancora l'innocenza di sapere che è giusto leggerlo e la curiosità di farlo. Per non parlare del bisogno. Quello che può mancare ad un bambino: la voglia. Non perchè sia pigro o perchè sia svogliato: semplicemente perchè troppo sollecitato da impulsi provenienti da ogni dove per cui è necessario che la concentrazione sia mantenuta sempre sulla giusta corsia da qualcun'altro
Lo stesso qualcun'altro che non dovrebbe andare su internet a cercare il riassunto del libro, la recensione o il profilo di questo o quel personaggio. Questo qualcun'altro non dovrebbe neanche lamentarsi di non trovare informazioni sufficienti in rete quando dedicando, senza esagerare, due pomeriggi a proprio figlio sarebbe assolutamente in grado pensarci autonomamente. Arrivare a cercare su internet i compiti delle vacanze dei figli? Ma davvero siamo arrivati a questo?

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