ti telefono o no, ti telefono o no...

All'inizio della mia carriera universitaria un professore lungimirante ha predetto alla classe che gli sedeva davanti: tra qualche anno sarete sposati, forse divorziati, con un giurista, conoscerete solo giuristi e frequentarete solo giuristi. Tutti gli risero in faccia inconsapevoli del fatto che non si trattava di una battuta. 
Che i giuristi siano gente strana mi sembra un dato certo: nella nostra stranezza siamo in grado di riconoscere chi è della gilda in mezzo ad altre mille persone. Usiamo termini quali anatocismo e non ce ne vergognano, distorciamo il senso delle parole a nostro uso e consumo, ci consideriamo un palmo sopra la media e, quando qualcuno osa predirci un futuro di fame e disoccupazione, ce la sghignazziamo all'idea che presto o tardi quella persona tornerà strisciando da noi in cerca di un consulto ma nella speranza che non mandiamo notula a casa.
Ho provato a cercare un libro da giurista su Amazon: non c'è stato niente da fare, ho dovuto ripiegare in una libreria giuridica ma, spulciando qua e la, eccomi apparso, in un simpatico pop up colorato, l'apice della tristezza. Cosa c'è più in su dell'apice? Una enorme torre monumentale costruita sul cucuzzolo. All'interno della stessa un avvocato con la cover per il suo iPhone del codice di procedura civile. 
Per chi se lo stesse chiedendo: sì, c'è anche con tutti gli altri codici.

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