Ma che fai? Dove vai, con chi ce l'hai? Di chi sei, ma che vuoi? Fatti sempre i fatti tuoi.

E' da circa un anno che ho a che fare con Almalaurea. E non so perchè. Ebbe inizio tutto quel giorno in cui mi si impose l'iscrizione presso la loro banca dati per potermi laureare. Tale iscrizione prevedeva all'incirca di rivelare tutti i fattacci miei e di quelli dei miei parenti entro il sesto grado. Che lavoro fa tua madre \ tuo padre? Pubblico \ Privato? Che scuole hanno fatto? Quanto guadagnano? E via così. All'epoca cercai di glissare sul maggior numeno di risposte possibili giusto per trattenermi dall'irrefrenabile tentazione di scrivere boiate: sono figlia di un pilota di linea e di un medico senza frontiere che guadagnano miliardi ma donano tutto in beneficenza... e per questo motivo non abito a Los Angeles ma a Genova. Non ho frequentato la Bicocca insieme a giuristi per bene ma l'Università degli Studi di Genova insieme a... gente. 
Dopo aver rivelato tutti i miei segreti al Sig. Almalaurea senza averci neanche mai cenato insieme speravo di aver chiuso così la questione. Invece no: Lui mi cercò, mi ricercò, mi scrisse con veemenza... ogni svolta scusandosi per l'insistenza! 
Caro Amico Almalaurea: questo è Stalking, lasciatelo dire! E' inutile che ti scusi per l'insistenza: se non ti ho risposto le prime quattro volte, non sarà la quinta ad invogliarmi a farlo. Dopo la prima radiografia vogliono andare ad indagare sulla rapporto giovani-disoccupazione. Come se mettere qualcuno a fare queste sciocche domande sia il modo di risolvere la questione, certamente quella di chi le domande le fa è risolta almeno per un po'. Beh, diciamolo, il rapporto tra me e la disoccupazione non è stato affatto male: stabile, duraturo e pienamente soddisfacente. Come tutte le cose prima o poi si è dovuto interrompere, ma ricorderò sempre con una certa malinconia quei mesi.

Commenti

  1. Ciao, sei una delle poche persone che parla del "fenomeno"... Pare sia praticamente impossibile evitare di essere contattati da Almalaurea, pur chiedendo ed ottenendo la revoca del consenso che hai liberamente prestato in modo obbligatorio per poterti laureare.
    E questo a quanto pare su precise volontà ministeriali. Dunque la legge sulla tutela della privacy è una cosuccia relativa.
    Ora ti chiamano con numero anonimo anche nei giorni feriali o dopo le 20:00, interi uffici degli Atenei sono dedicati alle verifiche delle informazioni scambiate con il "consorzio"... mah.

    A me sembra una di quelle entità presenti e istituzionalizzate solo nel nostro paese, di cui non ci si spiegherà mai reali finalità e, soprattutto, tornaconti.

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  2. Ci sono novità:
    http://sentichisparla.blogspot.it/2015/04/almalaurea-la-saga-continua.html

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