Isoradio 103.3 - Anche in galleria

Isoradio 103.3 si può dire che sia la Radio della mia infanzia e adolescenza. Può decisamente suonare male... non ho trascorsi di MTV, di M2O o di qualsiasi altra radio più o meno commerciale: ma di Isoradio! Intendiamoci, sarebbe andata peggio se avessi detto Radio 24. 
Isoradio è (stata?) la Radio di punta per la gente che viaggia, e viaggia tanto, in autostrada. Da piccola non ne capivo veramente il senso: un po' come vedere che tempo ha fatto oggi al TG della sera. Chi se ne importa: ormai quel che è stato è stato! Così anche per una radio che parla di traffico e di condizioni della strada: probabilmente tempo che scopro di qualche ingorgo ci sono dentro! In ogni caso andava così: io non avevo alcun sindacato sulla scelta del canale e, ad ogni nostro viaggio, ciò che si sentiva era solo tanto, tantissimo, quantità insostenibili di Isoradio, di aggiornamenti sulla Como-Chiasso, del traffico tra Candela e Canosa e rallentamenti all'altezza di Voltri. Considerando che si faceva un viaggio andata e ritorno ogni settimana, avere informazioni su Barberino del Mugello era un po' come sentire Dr. House azzardare che fosse Lupus: prevedibile e scontato. 
Nonostante tutto Isoradio era la radio di riferimento di ogni week end: le voci degli speeker diventavano familiari, di ognuno si arrivava pure a conoscere i gusti musicali. C'erano quelli che il pezzo più avenieristico al quale potevano pensare era il mondo di Jimmy Fontana e non c'era neanche da sperare che arrivasse prima o poi qualcosa di ascoltabile, così come c'erano quelli che puntavano alle ultime uscite, che piacevano più ai ragazzi e decisamente meno ai granzi... ma è la legge dei grandi numeri. Bastava sentire la voce e già si capiva in che mani si era capitati: rassicurante. 
L'altro giorno ho avuto modo di ascoltare nuovamente Isoradio. Che fine hanno fatto fare ad Isoradio? Cosa ne è stato? Cosa è successo? Non capisco.
Al posto delle vecchie belle voci rassicuranti sono spuntati soggetti che non sanno chiaramente reggere i tempi radiofonici. Mi è capitao di ascoltare due uomini che si parlavano sopra l'uno con l'altro a tratti, mentre in altri momenti stavano zitti entrambi. Che balbettavano. O che non riuscivano ad infilare quattro parole in croce senza perdere il filo del discorso. Incapaci di improvvisare, privi di quel minimo di parlantina che il mestiere richiederebbe. Non è però solo colpa loro: al viaggio di ritorno, altra persona ma con gli stessi identici problemi. Questa volta era una donna ma evidente come non mai che non si sentisse la persona giusta al posto giusto. O forse lei si sentiva tale, solo che nessuno le ha mai detto la verità. Domanda: che fine hanno fatto gli altri? Quelli che magari dicevano cose noiose ma erano in grado di parlare? Anellare un articolo-predicato-soggetto-verbo senza andare nel panico?
Già qualche anno fa ricordo che avevano incominciato a prendere piede strane rubriche tipo inEnglish, dove le notizie di tanto in tanto venivano date anche in inglese. Oppure inCamion dove si parlava per una quantità di minuti decisamente da rivedere di Camion e delle sue problematiche: come se quelli che viaggiano in camion davvero ascoltassero isoradio. Ora la quantità di rubriche inutili riempivuoti si è decisamente moltiplicata ed anche quelle che già c'erano (tipo inEnglish) si ripropongono ogni mezz'ora. 
Basta con queste cose! Se non avete nulla da dire, o non lo sapete fare, tacete e dateci la musica. Tutto il resto è solo fastidioso.

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