OMG: un SuperBlog SuperSegreto!

Che poi, SuperBlog l'ho aggiunto io con un filo di modestia. 
Avere un blog, scriverci su per anni e non dirlo a nessuno. Che senso ha? Penso che tutto dipenda da cosa uno intende scriverci e cosa pensi che potrebbe portarti tutto questo scrivere di cose, belle o brutte, personali o non personali, interessanti o meno interessanti. Anche in questo caso, comunque, è tutta una questione di punti di vista.
Credo di essere sempre stata una grafomane, da adolescente prebrufolosa avevo il mio obbligatorio diario segreto sul quale scrivevo assurdità, come è normale che sia. In fretta parlare di me mi ha stufato. Sì, certamente sono la cosa che meglio conosco a questo mondo ma riscrivere quanto ho già vissuto non è sempre un granchè, soprattutto se ciò di cui c'è da parlare è una comunissima giornata a scuola e la cosa più emozionante che ti sia potuta accadere è l'ora di ginnastica. Che poi, apro un'altra parentesi, a chi diavolo è mai piaciuta l'ora di ginnastica? Essere obbligati ad indossare tute e scarpe da tennis in epoche in cui queste non facevano affatto gran figo, in freddi spogliatoi e farsi calcolare quanto si è in grado di saltare in alto o in lungo, quanto si sanno fare bene le capriole o quanti giri di campo è possibile fare senza sputare un polmone. No: dare i voti in base queste cose è sbagliato e anacronistico. 
Smesso quindi di scrivere di queste cose molto tempo fa, ho incominciato a farlo su altro, su quello che mi circondava, che vedevo, che sentivo dire. Il passo tra il farlo sulla carta ad aprire un blog è stato decisamente più immediato di quanto si possa immaginare. Non in unità temporale, ma in quanto conseguenza logica. Dal punto di vista cronologico in effetti la cosa è stata lunga: prima è passato lo scrivere le mie cosucce sul PC, l'inzio di un paio di romanzi (chiaramente mai finiti), qualche storia breve, qualche reportage di vita realmente vissuta, la giusta familiarità con il diabolico l'ADSL e la volontà di mettercisi dietro. Un bel giorno poi fu fatto: senza neanche rendersene conto! Un nome sciocco che meditavo di cambiare a breve ed un cursore che lampeggiava davanti a me. 
Solo recentemente sono arrivata ad una drammatica epifania: mi da fastidio essere letta. Intendiamoci: non è che scopro ora che mettendo roba on-line qualcuno possa trovarlo, anzi, è piuttosto probabile. I numeri di questo blog sono sempre stati però abbastanza bassi da non preoccuparmi, tanto che la scoperta è stata fatta ben al di fuori di queste mura virtuali. Ciò che mi terrorizza è lo sguardo giudicante di chi di mi circonda, in grado di esprimere anche con un silenzio ciò che ne pensa. Il giudizio degli altri, lo so, in teoria dovrebbe essere importante a migliorarsi, per evidenziare le lacune ed aiutare a colmarle... ma la verità mi fa male, lo so! Sarà l'orgoglio, sarà un filo di presunzione. Non male. Sarà anche che non riesco a trovare un finale per questo post, ho perso il filo a metà e non lo ritrovo, ed immagino lo sguardo del lettore che, giunto fino a qua, si domanda: embè?!

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