Awake - Ultimo episodio

Se i primi episodi si sono rivelati piuttosto pesanti ed impegnativi, arrivardo verso la fine, puntata dopo puntata l'adrenalina ha incominciato a salire insieme ai colpi di scena. Oltre all'enorme interrogativo circa lo sdoppiamento di realtà vissuto dal protagonista il mistero si infittisce quando i ricordi circa l'incidente si fanno sempre più fitti, dimostrando che proprio di un incidente non si è trattato. Le interconnessioni tra i due mondi diventano sempre più frequenti e importanti ai fini della storia anche se tra di loro paiono prendere direzioni del tutto opposte. 
Per un attimo, a diversi episodi dalla fine, la trama pare orientata a farci individuare uno dei due come la realtà reale è però facile intuire che i giochi non possono risolversi così in fretta. Procedendo sempre più verso la verità un mondo si rivela sempre più funzionale all'altro: nella realtà in cui è il figlio ad assere sopravissuto tutto pare volgere ad un lieto fine, cosa che decisamente non accade nell'altro: ad un certo punto un colpo di scena. Michael incontra Michael: i protagonisti delle due realtà si incontrano faccia a faccia, quasi stupiti della reciproca presenza, e gli scenari davanti ai quali ho pensato di essere sono i seguenti:
- E' ufficialmente matto;
- In realtà sono tutti morti. Lost insegna;
- Le due realtà sono esistite veramente e c'è la mano degli alieni.
Per altri interminabili minuti ancora la situazione non si chiarisce: vediamo il Michael Britten della realtà a rose e fiori che dorme comodamente nel suo letto, mentre l'altro, dopo un passaggio nella luce catartico si unisce alla sua stessa figura andando a ricompattare le due realtà in stile Sliding doors. Grazie alle conoscenze apprese fino a quel momento e grazie alla verità mostratagli da un finto pinguino quasi imbarazzante, finalmente è possibile fermare l'ultima persona responsabile dell'incidente per salvare i pezzi della propria vita che ancora sono in piedi. Pare essere troppo bello per essere vero?
Appunto! Il finale non è questo. Lo sarebbe potuto essere ma un guizzo autoriale immotivato ha deciso di rubare altri due minuti alla nostra esistenza per inventare un lieto fine la dove non sarebbe affatto necessario. A seguito degli eventi narrati, Michael torna a parlare con la psicologa che lo ha avuto in cura fino a questo momento: lei pare felice, finalmente il suo paziente ha accettato la morte della moglie ed è libero di proseguire la sua unica vita senza sdoppiamenti anomali. Ancora non siamo persuasi che vada bene così, la dottoressa improvvisamente si blocca ed una luce pulsa da fuori la porta: dietro questa c'è Michael che dorme. Un altro Michael, o forse sempre lo stesso, l'unico Michael Britton mai esistito. Al braccio non è presente alcun braccialetto: confuso scende in cucina e sia Hanna che Rex sono lì a far colazione. Ebbene sì, tutto quello visto e vissuto fino ad ora è stata solo una presa in giro di proporzione bibliche: era un sogno. Probabilmente qualcuno deve imparare a mangiare più leggero alla sera... ma a me tutto questo non convince affatto.
L'unica differenza con il finale di Lost è il fatto che là erano tutti morti, qua sono tutti vivi. La differenza tra vita e morte ci vuole persuadere del fatto che questo sia un bel finale perchè nessuno sano di mente potrebbe dirsi contrario alla vita, o rammaricato del fatto che qualcuno sia sopravvissuto. All'interno del telefilm però non la vedo una scelta così differente, si tratta sempre di chiudere la vicenda dicendo al telespettatore che tutto quello che ha fatto è stato perdere del tempo perchè nulla è realmente accaduto. Puntata dopo puntata era normale cercare una teoria che potesse legare insieme tutti questi fatti o cercare la verità più convincente, eppure è stato tutto inutile perchè era una bolla di sapone e nessun nodo arriverà mai al pettine. Con la sola differenza che si sono messe avanti le mani riportando in vita tutti e proteggendosi così dalle critiche.

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