Il piccolo principe - Antoine de Saint-Exupéry

"Non partire", rispose il re che era tanto fiero di avere un suddito, "non partire, ti farò ministro!"
"Ministro di che?"
"Di... della giustizia!" 
Rimanendo in tema di fattoria degli animali, uno dei più forti motivi che mi hanno portato a leggere il piccolo principe è il fatto che a questo mondo lo hanno letto tutti. Sì, una vera pecora. In realtà adoro leggere ora libri per l'infanzia, mi sembra di poter cogliere meglio il messaggio che si vuole portare e di ridefinire meglio, volta dopo volta, i miei valori, quello che voglio dire \ fare \ dimostrare \ portare avanti. Il mondo visto dagli occhi di un bambino è qualcosa di fantastico per livello di ingeuità e di realismo: quando è possibile trovare delle piccole perle messe nero su bianco di questa ingenuità e di questo realismo è il caso di non lasciarsele sfuggire e ti portarsele dietro come bagaglio a lungo, giusto per non permettere mai ai piedi di staccarsi da terra. 
Sono quindi arrivata anch'io al piccolo principe e, avendo chiuso 10 minuti fa l'ultima pagina, sono senza parole. Penso sia chiaro il fatto che non è facile trovarmi senza parole. Cosa ho letto? 
Da un certo punto di vista ho capito perchè molte persone che hanno letto questo libro durante l'infanzia lo considerano il loro libro preferito in assoluto. Capisco che la mente di un bambino può prendere da tutte le esperienze e da tutti gli incontri vissuti dal Piccolo Principe molti spunti e molti insegnamenti. Può con la mente saltare veramente di stella in stella fino a stringere le mani al Re indulgente o al geografo, nutre lo stesso identico stupore davanti alle cose che i grandi considerano importanti e imbarazzo nel non veder apprezzate le piccole cose e certamente è in grado di fantasticare a lungo circa la miglior interpretazione del finale. 
Pur non avendo un panda di nome Ciuffo, io sono già grande. E il finale non so bene, bene, bene come dovrei andare a leggerlo.

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