A Gelmì: una ripassata alla grammatica?

Se tutto questo non provenisse direttamente da un test (anno 2009\2010) diretto all'accesso per la cd. alta formazione, timbrato dal Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca, magari potrebbe anche passare come una semplice svista. Chè poi svista non è perchè con le mani sulla tastiera non è che un apostrofo lo vai a mettere per sbaglio, devi proprio andare lassù a cercarlo. Certe volte una doppia, omessa o indebita, più essere una svista: si può schiacciare due volte lo stesso tasto o il dito ti può scivolare via prima di aver messo la seconda lettera, soprattutto se scrivi veloce. Recentemente ho trovato dei miei vecchi appunti con  all'interno scritto una miriade di volte qual'è, mi sono vergognata come una ladra! Vuol dire che ne ero proprio certa... e mi imbarazza ulteriormente il fatto che questi appunti li ho anche passati più di una volta ad altre persone! Il solo pensiero che qualcuno possa aver letto quello strafalcione ripetuto per un centinaio di pagine e possa aver pensato che non solo alle elementari non mi hanno insegnato niente, ma che sono anche il correttore automatico di word non mi facesse sospettare nulla a riguardo, mi fa stare molto più attenta (a volte forse paranoica) quando devo scrivere. 
Copio dal sito dell'accademia della Crusca:
L'esatta grafia di qual è non prevede l'apostrofo in quanto si tratta di un'apocope vocalica, che si produce anche davanti a consonante (qual buon vento vi porta?) e non di un'elisione che invece si produce soltanto prima di una vocale (e l'apostrofo è il segno grafico che resta proprio nel caso dell'elisione). Come qual ci sono altri aggettivi soggetti allo stesso trattamento: tal, buon, pover (solo nell'italiano antico), ecc. È vero che la grafia qual'è è diffusa e ricorrente anche nella stampa, ma per ora questo non è bastato a far cambiare la regola grafica che pertanto è consigliabile continuare a rispettare.

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