L'arte di correre sotto la pioggia - Garth Stein

Chiunque abbia in casa un cane o un gatto probabilmente è a conoscenza del fatto che al di sotto di quella massa pelosa c'è un essere effettivamente razionale, glielo si legge semplicemente negli occhi ogni volta che provano a comunicare con te e, posso assicurare, le volte sono molto più del previsto. Certo, un po' come negli esseri umani, c'è qualcuno un po' più sveglio e qualcuno più appannato... o semplicemente qualche volta c'è una zebra di troppo che gli attraversa la strada. A tutti coloro che non hanno ne un cane ne un gatto consiglio di leggere questo libro, certamente non è una storia vera e non è neanche narrato per davvero da un cane, ma credo che possa aiutare a capire perchè non appena qualcuno prende in casa un animaletto letteralmente rimbambisce come (ma forse peggio) se avesse avuto un figlio.
Qualche giorno fa, ancora prima di concludere il libro, mi sono lasciata andare a qualche riflessione sorta dalla lettura dei primi capitoli e più che altro sull'intero genere. Sicuramente quelle riflessioni rispecchiano ancora il mio pensiero, il fatto è che non riguardano più di tanto questo libro. Stavo cercando una vera ragione per odiare questo libro partendo da quel prosupposto, già sul finale dello scorso post ammettevo che tuttavia sembrasse veramente ben fatto, oggi che ho chiuso l'ultima pagina devo assolutamente confermarlo. E' ben fatto veramente, il punto di vista di Enzo è un qualcosa che definire fatto bene rischia di essere limitativo ed a conti fatti il finale non è affatto così drammatico come si preannunciava. Assolutamente una lettura interessante!

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