L'arte di compilare il proprio curriculum

La prima regola per compilare un buon curruculum è: nessuna regola!
Diffidate da chi si propone di fornirvi la formuletta magica che vi aprirà ogni porta. Se così fosse, il soggetto dispensatore di saggezza non si occuperebbe dell'impiego giovanile ma lavorerebbe alla NASA. Tuttavia è possibile, con un po' di attenzione, evitare sviste che potrebbero costare care.
Per prima cosa può essere un buon inizio dare un'occhiata al modello europeo, compilarlo, poi rileggerlo e scartarlo! Attraverso quello schema anche la persona con meno esperienza di questo mondo riuscirebbe a tirare giù due pagine di materiale: che non è affatto un bene. Il soggetto che riceve il vostro curriculum probabilmente ne avrà davanti un'altra decina o ventina, quando va bene. Tanti bei fogli tra i quali scegliere chi voler incontrare: se arrivato al vostro turno si troverà davanti da leggere due o tre pagine senza che questo abbia effettivamente contenuto perchè siamo ancora alle prime esperienze lavorative, ecco che la voglia di leggere passa in fretta, ed il magnifico plico pinzato che abbiamo presentato finisce nella spazzatura. Importante quindi è essere esaustivi ma schematici: prendere in considerazione soprattutto la prima parte del modello europeo ma personalizzarlo, tagliando con generosità le parti non importanti, magari trasferendo il tutto su un file di word o di excell per dare maggiormente il proprio contributo all'opera d'arte. In questo modo tra quel famoso plico di curriculum sulla scrivania dell'addetto risorse umane il nostro avrà modo di spiccare tra i tanti omologati CV europei.
Da tenere sempre d'occhio tuttavia il proprio target. Se, per esempio, vogliamo presentare il curriculum in banca, presso uno studio legale o presso una pubblica amministrazione sarà buona cosa tenere la sobrietà sempre a portata di mano. Non lasciamoci sopraffare dalla vena artistica che cercherà di prendere il sopravvento, e non abbondiamo di caratteri strani (magari anche poco leggibili), colori e impaginazioni particolari. Una cosa del genere può però essere opportuna (e ben accolta) se il mestiere al quale ambiamo preveda originalità, stile o qualcosa del genere. Non perdere mai di vista:
- Ordine: le informazioni devono comunque essere facilmente rintracciabili. L'esaminatore del nostro CV difficilmente avrà voglia di fare salti mortali per capire chi siamo e da dove veniamo. Anche se sul CV abbiamo incollato porporina.
- Completezza: tutto ciò che riguarda la nostra formazione è benvenuta. Non solo il titolo accademico, meglio aggiungere anche quello di scuola superiore anche se non sono l'uno il naturale proseguimento dell'altro. In questo modo vi tenete a disposizione la carta del multitasking.
- Essenzialità: magari evitate di aggiungere tutte tutte tutte le esperienze di lavoro. Sul fatto che avete fatto la babysitter il figlio del vicino si può soprassedere, se c'è dell'altro su cui puntare. L'eccesso di dettaglio delle esperienze difficilmente è un bene.
- Sintasssi e ortografia: word ha un correttore automaico, fatelo funzionare. Con pesanti errori di ortografia minimo penseranno che avete mentito anche sulle competenze informatiche. Se l'errore non è così grave ma un semplice errore di battitura realizzeranno che non vi siete sbattuti neanche a rileggere quello che avete scritto. In ogni caso è un autogoal.

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