TAG - #20TopTVSeries

l TAG di Twitter relativo alle migliori 20 serie televisive mi ha incuriosito parecchio. Ancora sono dietro a ragionare circa le risposte del TAG che ho visto sul canale YouTube Prismatic310 sullo stesso tema, ho deciso così di convertire questo in un post sul blog in modo da porter spendere qualcosa in più di 140 caratteri. 
I telefilm citati non sono in nessun ordine razionale, non sono elencati dal più bello al più brutto, non sono pensati nell'ordine in cui li ho conosciuti, semplicemente sono. 
Ecco, se dovessi puntualizzare qualcosa è che non ho introdotto alcun titolo italiano anche se, soprattutto in passato, ho seguito un buon numero di fiction nostrane: questo è per non dover arrivare ad alcun compromesso con loro o con la mia coscienza, visto che uno dei maggiori difetti della produzione italiana è quello di non sapersi dare un termine. Basta: non sono concepibili 10 anni di Distretto di Polizia. O di Un Medico in famiglia. Fine puntualizzazioni.

- Friends. Semplicemente una serie che ha fatto storia, innovativa nel suo genere, troppo spesso imitata, mai con successo. 
- How I Met Your Mother. Forse, come ho già detto in passato, l'unico vero erede di Friends. Per la coerenza del filo narrativo, la costruzione dei personaggi sempre in evoluzione ma sempre uguali a se stessi.  
- Dawson's Creek. Per aver formato una generazione... e aver segnato un netto confine tra noi e tutti quelli venuti dopo. Oggi c'è chi lo critica perchè gli adolescenti non pensano in quel modo, non parlano così tanto, non analizzano ogni aspetto come fosse vitale: sbagliato. Noi lo facevamo, gli altri sono cresciuti con Gossip Girl, non vedo come si possa aggiungere altro. 
- Bones. Uno dei primi polizieschi, nati dopo la foga di Law&Order, Fletcher, Barnaby che prevede quali protagonisti principali due persone così diverse ma così compatibili. Dallo stesso stampo sono stati coniati Castle, The Mentalist... ma nessuno di questi penso che possa appassionare e divertire tanto quanto l'originale. 
- Grey's Anatomy. Perchè gli occhi del dottor Shepherd non ti danno via di scampo e i dolci tormenti di Meredith ti conquistano fino farti domandare fin dove intende arrivare. Nel momento in cui è quasi annegata la risposta è giunta. Unica pecca è la mania di far morire tutti.  
- Sabrina Vita Da Strega. Altro telefilm che solo chi è nato a cavallo tra gli 80 e i 90 è in grado di capire veramente. Inutile citare tutti i prodotti più recenti che hanno provato ad imitare senza successo: Salem sarà per sempre il mio eroe! 
- Once Upon a Time. Serie giovane giovane, una delle rarissime ventate d'aria fresca giunte dalla scorsa (ma anche dalle precedenti) stagione telefilmica. Tratta di magia, di fiabe... e di realtà. Da un volto a tutti i personaggi dei cartoni classici con i quali siamo cresciuti, ma li umanizza mettendoli in relazione a bollette della luce, malattie e divorzi, non solo pace, amore, yoga. Non stufa, non annoia, crea interrogativi e porta a discutere. Per esempio, il bambino che ruolo ha in tutto questo castello? 
- Il diario di una nerd superstar. Una delle poche series su liceo e studenti che riesco ancora a tollerare. Ho già scritto a riguardo.
- The ringer. Quando poco più su ho parlato di rare ventate d'aria fresca mi riferivo anche a questo. Non è il solito poliziesco, ma un triller decisamente più articolato. Magistrale la doppia interpretazione di Sarah Michelle Geller... cancellata senza un vero finale dal calendario del prossimo anno. Ce ne dobbiamo tutti fare una ragione. 
- Pan Am. Almeno ci ha provato, un po' di storia, un po' di ambientazione americana anni 60, litri di lacca, cotonature a non finire, Christina Ricci inquietante al punto giusto. Eppure hanno cancellato anche loro. Maledetta crisi. 
- One Tree Hill. Che dopo anni ed anni di tentativi è riuscita a chiudere e a porre un the end sul set. Però li capisco, ogni finale era deludente, ogni congedo mancava di qualcosa. La morte di Dan: ora è arrivata e possiamo salutare tutti con la manina. 
- The OC. Il mondo dei telefilm teen si divide in due grandi categorie cronologicamente distinguibili. Ci sono quelli di prima generazione che comprendono Dawson's Creek. Ma anche Beverly Hill, per quelli un po' più grandi di me. Poi ci sono quelli di seconda generazione, come il tanto bistrattato (da me) Gossip Girl. The OC si trova al confine: è ancora del vecchio stampo, ma incomincia ad introdurre personaggi leggermente più sopra le righe, leggermente più trasgressivi, alternativi. Nel magnifico mondo di Dawson la nota più folle era Jenny, improvvisamente redenta una volta entrata nella baia. Libby ci ha sconvolto talmente tanto che la abbiamo cacciata a fiume dopo pochi episodi: in qualche modo dovano convincerci a non prendere confidenza con l'alcol. Ad Orange Country è pieno di disadattati, c'è Ryan che commette reati ancora prima di toccare i 16 anni, c'è Marissa che tenta il suicidio non appena mette piede fuori di casa: roba forte! Ma non al livello trash di Serena Van Der Woodsen - vediamo chi è single oggi in città.  
- Chuck. La spia più pasticciona del globo! Intrigante e divertente... e poi non dimentichiamo che anche Neal Caffrey è partito da qua.
- Una mamma per amica. Perchè ti fa volere, sperare, desiderare ardentemente di diventare una caffeinomane.
- White Collar. Semplicemente in grado di creare dipendenza. E poi considera i reati finanziari come tali: roba da matti!
- Veronica Mars. Una menzione se la merita solo per la fine indegna... o per la fine che non ha mai avuto. Telefilm teen che non attira solo per le classiche situazioni adolescenziali ma per la fortissima personalità di Veronica, la sua immensa capacità di cacciarsi nei guai e per l'istinto da agente segreto maturato in giovane età. Credo di aver sempre voluto essere una Veronica Mars... o di aver sempre voluto davvero una macchina fotografica come la sua.
- Alias. Il primo telefilm di spionaggio che abbia mai seguito, comprese le repliche. In grado di coniugare il filone investigativo, quello romantico, quello più personale del rapporto tra Sidney, il padre e Arvin Sloane. Di una bravura sopra le righe Jennifer Garner, probabilmente mai più valorizzata tanto in nessun film, di un fascino davvero particolare Michael Vartan.
- Lost. Esiste qualcosa al mondo che ha fatto chiaccherare, studiare, congetturare di più di quanto abbia fatto Lost? Non credo. Per questo siano per sempre santificati gli autori. Poi scopri che la verità è che son tutti morti... allora revochi il titolo.
- Glee. Spesso molto scontato e banale, le storie sono al limite dell'ovvio, ma tutto ciò che perde a livello di trama lo guadagna in fatto di musica. Non concentrando il proprio repertorio ad un solo genere ed ad una sola epoca storica credo che sia veramente in grado di fornire una discreta cultura pop, ricercando vecchi successi di Madonna, celebrando star che ci hanno lasciato, confrontando con i nuovi astri in ascesa. Per non parlare della bravura di tutto il cast.
Due pecche: Rachel non è confondibile con una adolescente neanche se si impegnasse, Finn è troppo tonto per essere vero.
- Common law. Ne ho parlato pochi giorni fa: una delle più recenti novità del genere che non mi ha stufato, che diverte senza copiare eccessivamente da altri predecessori.

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