Il film della settimana #5 Una canzone per te


Parti sempre dalla prospettiva più banale


Il film non fa in tempo a incominciare che già mi pento di aver premuto Play. C'è l'ultima sopravvissuta dalle fatiche mocciane che alza e abbassa a sproposito il tono della voce (pensando forse che quello significhi recitare) ed un sottofondo musicale pesantemente under 16. Arrivati al momento del videogioco e del salto temporale incomincio francamente a ricredermi, a pensare che forse non sarà proprio malaccio... ovviamente il tutto ricade nel baratro della banalità quando la trama incomincia a scorrere e le vicende si concludono nei più classici dei lieto fini. Che poi, quello che davvero mi turba, non è tanto il lieto fine, l'antipaticona mandata a stendere in diretta nazionale e tutto quello che ci gira intorno, ma proprio la semplicità delle idee che mi fanno domandare se proprio non ci sia nessuno in grado di impegnarsi una settimana in più e caratterizzare un po' meglio la vicenda che si va a raccontare. Questi personaggi non sono costruiti, sono delle identità poste lì con un nome, un cognome ed un'attitudine: il cantante figo della boyband viziato fino al midollo, la musicista asociale dal triste passato, l'oca dai ricci fluenti che molla il ragazzo d'oro solo per averne uno di platino... eccetera eccetera. Siamo uomini o avatar?
Protagonista di tutta la pellicola è la musica, pare anche voler far passare il messaggio che c'è qualcosa oltre (ma soprattutto c'è stato prima) di Tokio Hotel, Aram Quartet e Emma Marrone, peccato che tutto il film sia costellato da testi e colonne sonore di Zero Assoluto, Sohonora e qualche altro gruppetto pre-brufolare che non ho neanche riconosciuto. Qua sotto quello che credo essere il miglior riassunto dell'intera pellicola che si possa pensare.

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