Neve Cosmetics: anomala immagine promozionale

Da qualche giorno sono dietro a battibeccare simpaticamente con una appagata (a quanto pare) cliente Neve Cosmetics circa l'immagine promozionale che l'azienda da di se. Sinceramente non ho mai acquistato niente di questa marca e non so se mai lo farò e il motivo principale è che sono indisposta nei loro confronti. Non che sia una cosa ad personam ma credo che questo post potrebbe, in linea generale, aggiungere il punto di vista di un potenziale cliente alla definizione dell'immagine di un prodotto da vendere.
Facendo un passo indietro. Neve Cosmetics è un'azienda che vende, via internet, cosmetici minerali. In se definisce un settore particolarmente recente di mercato sotto profili diversi:
- quello del prodotto. I cosmetici minerali hanno preso piede soprattutto negli ultimi due o tre anni;
- quello del mezzo. Internet. NC infatti svolge la propria attività attraverso il suo sito internet ufficiale e pubblicizza i propri prodotti per vie alternative a quelle traduzionati offerte da radio e televisione;
- quello della posizione geografica. NC è un azienda italiana. Raro nel suo campo
Ha giocato sicuramente il suo ruolo You Tube, vetrina sempre più seguita a livello mondiale che non può far altro che donare, a costo zero, o addirittura guadagnandoci qualcosa grazie ad AdSense, una esposizione esponenzialmente superiore. You Tube è anche il luogo nel quale mi sono scornata. Il tutto cominciò quando ho provato ad appuntare ai sig. NeveCosmetics che il loro bloccare i commenti sotto i video è veramente indisponente. Non mi vengono veramente sinonimo altrettanto efficaci. Ovviamente non mi aspettavo alcuna risposta dalla direzione generale... ma ciò che succede sulla pagina principale del canale (lì i commenti sono ammessi, che generosità!!) è che una ragazza mi risponde che quella è una vetrina e per ricercare informazioni si può pure andare altrove.
Ecco quindi quello che penso io. I video non sono stati inseriti direttamente sul loro sito, ma su una piattaforma della cui notorietà si vogliono palesemente giovare. Non c'è niente di male nel farlo. Così non fosse megli anni non avrebbero instaurato collaborazioni più o meno durature con varie personalità di You Tube, mi sembra chiaro. Il bello di questo sito, però, è la comunicabilità: te mi mostri una cosa, io ti rispondo: è bella, è brutta, ho dei dubbi, rispondimi a questa domanda... se la possibilità di interloquire viene meno il dialogo non è più dialogo ma una mera esposizione. Dal mio punto di vista: se non vuoi che si dica altro rispetto a quello che mi dici te, allora c'è qualcosa da nascondere! Anche in questo stupido esempio di ombretti. Perchè non fare in modo che potenziali clienti o acquirenti si scambino pareri sul prodotto? O consigli. Perchè può essere che qualcuno dica questo colore è una figata, come può esserci qualcuno che pensi non è assolutamente come il prodotto che mi è arrivato a casa, è un filmato ingannevole! ma come può innocentemente esserci qualcuno che si chieda se quel colore può star bene con il proprio incarnato e semplicemente legga i commenti per cercare esperienze simili alle sue. Ovvio che se per far tutto questo una persona, probabile acquirente, dopo aver visto il video deve andare altrove a cercare altre informazioni può anche passarle la voglia e guardare oltre.
Quindi, consiglio alle aziende: abbiate fiducia nei vostri prodotti e favorite il dialogo. Se ne parli bene, se ne parli male, l'importante è che se ne parli. Ok, questa non è mia.
Credete che sia finita qua? Altri profili di indisponenza:
- I prezzi. Spesso al di sopra della media dello stesso prodotto venduto altrove. Dai prodotti agli accessori. Vogliamo salvaguardare il made in Italy? Almeno cerchiamo di adeguare i prezzi. Molte sono le persone disposte a pagare un po' di più per essere sicure che il prodotto non arrivi da chissà dove... ma un po' di più, non molto di più. Non si può far molto sui prodotti? Mettiamo mano alle tariffe per la spedizione, anche se da questo punto di vista riconosco che Poste Italiane non offre molte possibilità.
Tutto questo ancora non è possibile se si vogliono pagare tutti i mesi le bollette e gli impiegati? Rendiamo il prodotto accessibile a più tasche possibili: prevedi confezioni più piccole con meno prodotto che costino meno, in modo che più persone abbiano la possibilità di avvicinarsi a tale prezzo inferiore... ma mantenendo una certa proporzione tra prezzo e prodotto. Consiglio per le aziende: se il prezzo si dimezza ma il prodotto è  molto meno della metà il cliente si sentirà preso in giro, capirà il vostro gioco e non acquisterà.
- Minimo d'ordine. Visto che nessuno nasce imparato, mi sembra ovvio che un cliente, per incominciare a conoscere un azienda, soprattutto in un settore delicato come quello della cosmesi, deve prima di tutto incominciare a conoscervi, incominciare a testare piano piano i prodotti sulla sua pelle e poi, eventualmente, lasciarci dietro mesi e mesi di stipendi. Se al primo approccio già si impone di spendere almeno 20€ + spese di spedizione, la cosa non involglia perchè una prima conoscenza per almeno 27 - 30€ è parecchio sconveniente. E' normale che uno non sappia ancora dove mettere le mani, cosa apprezzerà e cosa no oppure semplicemente non avrà bisogno di così tanta roba perchè deve acquistare solo una cipria... cosa porterà quel cliente a comprare quella cipria più altre cose di cui potrebbe non aver bisogno piuttosto che recarsi altrove? Veramente poco! 
Consiglio alle aziende: favorite l'approccio al primo acquisto, poi funzionerà la fidelizzazione. Fate in modo di non prevedere alcun minimo d'ordine almeno per il primo, o secondo acquisto, poi le cose verranno da se. In questo modo permetterete a chi è interessato di provare anche solo un paio di prodotti senza preventivare spese eccessive: non dare del pezzente a chi non ha 30 € da lasciarvi al primo appuntamento sicuramente gioverà. Fare in modo che questo non avvenga MAI è ancora meglio: potrebbe uscirci un matrimonio duraturo.

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