La terra trema, i cervelli vacillano.

Quando ci sarebbe da parlare di cose serie, si sa, la televisione prova a focalizzarsi su tutt'altro giusto per provare a distogliere l'attenzione dalla cose che sarebbero pure serie. Siamo in estate, i contenitori di approfondimento più o meno politico sono pure in ferie, quindi l'effetto di prestigiribizzazione è ancora più facile che riesca. Passato il tempo del sedere di Pippa e delle pippe di Harry, passato il tempo delle sofferte nozze monegasche, ecco giunto il momento del terremoto. Siamo in Italia, la percentuale di territorio sismico è particolarmente elevata, trovare un terremoto ogni tanto non è difficile. Se 10 giorni fa l'unica che si è resa conto che Genova ha tremato sono io, della più recente scossa Torinese se ne è accorto qualcuno in più. I motivi sono molteplici:
- Torino è zona ancora meno sismica di Genova. Quelli, poverini, non sanno neanche che diavolo sia un terremoto, figurati se questo ha anche una discreta intensità.
- Il tutto è avvenuto in diretta streaming con Marco Travaglio.
Per chi, come me, dubitava seriamente che tutte le puntata fossero veramente in diretta, senza tagli e senza niente, parlate 40 minuti a braccio, questa è stata manna dal cielo. O dalla terra. Insomma, abbiamo capito che non è così.
Manna però è stata anche per chi voleva è sempre alla ricerca di non-notizie. Ecco tre nomi a caso:
- Studio Aperto;
- Libero;
- Il giornale.
Spero si capisca che non si tratta di un ordine per importanza. Oggetto del contendere? L'abbigliamento di casa Travaglio. In effetti è da un po' che non avevamo più a che fare con curiosità modaiole e tremo già all'idea della prossima sommossa popolare a colpi di bermuda, dopo quella dei calzini turchesi. Perchè un paio di calzini turchesi in fondo al mobile li si possono sempre trovare, sui bermuda avrei già più difficoltà.
Il minimo comune denominatore delle tre fonti di "informazione", tra dovute virgolette, è distinguibile in:
- Travaglio gira per casa in mutande;
- Travaglio ha paura dei terremoti.
Che poi, se li leggiamo così, fossero anche veri, non vedo cosa ci sarebbe di male. Siamo a luglio, fa un caldo allucinante, a Torino di solito c'è una temperatura media superiore a quella nazionale, non vedo perchè uno, in casa sua, se la telecamera gli fa il primo piano, non possa stare in mutande. Peccato che non ci voglia una laurea per capire che quelli che ha indosso sono pantaloncini estivi, ordinaria amministrazione al 25 del mese. C'è un terremoto, da buon torinese forse non ne hai mai sentito uno, mai comunque di quella intensità, se anche uno fosse colto dall'attimo di panico sarebbe più che giustificato. Nulla di rilevante per la fedina penale. Pecato che, sempre perchè siamo in Italia, e sempre perchè siamo stati cresciuti tutti a pane e guide CosaFareInCasoDiTerremoto non ci voglia un altra laurea per capire che stare belli seduti sotto ad una libreria stracolma di libri che oscillano non è una grande idea. Neanche se hai una telecamera puntata in faccia. Comunque sarebbe in ritardo per il 27Club, tanto vale non rischiare, uscire all'aperto o quantomeno proteggersi in un luogo sicuro, sotto il trave di una porta.
Fosse scappato a gambe levate qualche giusto sberleffo lo avrei scritto anch'io. Si fosse nascosto piangendo sotto la scrivania avrei addirittura messo la scena come suoneria del telefono. Ma se uno si guarda intorno, si alza e se ne va, dove sarebbe la cosa strana? Quell'esclamazione pronunciata uscendo? Pesante! Quasi da mettere a confronto con le telefonate sghignazzanti che si sono tenute durante il terremoto dell'Aquila.
Tralasciando il servizio di Studio Aperto che ha, per antonomasia, dell'imbarazzante, qui l'articolo de Il giornale, qui l'articolo di Libero. Casualmente il sito de il giornale ha un problema tecnico e, dopo aver caricato la pagina, la converte in una bella schermata bianca. Non ci vuole però un genio del PC per recuperare quanto scritto nel pezzo intitolato, a caratteri cubitali, Travaglio resta "in mutande" mentre parla di tangenti rosse. Che poi, non ha senso neanche mettere le virgolette, visto che non si tratta di rimanere in mutande in senso figurato. Scorretto uso della punteggiatura a parte, a penna di "Redazione" (neanche ci si firma quando si dicono boiate) magnifiche le perle di saggezza contenute Galeotta fu la scossetta di terremoto che ha sorpreso la sua casa? Ma sì, sminuiamo una 4.2 [...] Grande smarrimento, uno sguardo a sinistra (e te pareva...) e poi in alto, e poi a destra e ancora a sinistra. Il fatto che uno, prima di capire cosa sta succedendo nota il lampadario che si muove e magari guarda la persona che si trova nella stanza con lui, è un dubbio che non ha neanche sfiorato la mente dello scribacchino. Travaglio ha pensato che il mondo gli sarebbe crollato addosso. Che immagine apocalittica, fa sempre share. In conclusione una citazione colta Come diceva il Manzoni, il coraggio se uno non ce l'ha non se lo può dare. [...] Meditate gente, meditate... Ma cosa? Mica hai offerto uno spunto di riflessione, era un racconto (falsato) di un fatto accaduto. Tutto ciò come può aver compromesso l'immagine, la reputazione o il nome del giornalista? Non è dato saperlo.
Qualche pagina più in là, la solfa non cambia. Alessandro Dell'Orto, questa volta ha anche un nome, dalle pagine di Libero titola Travaglio. Il terremoto in diretta fa scappare Marco in mutande. L'uomo di ghiaccio si è sciolto. Capite che il tema ha il suo rilievo. Si dice: Le notizie sono due e queste sì che rischiano di creare un vero terremoto. Come premessa non c'è male. Ma andiamo per ordine con gli scoop:
- il freddo Marco Travaglio [...] è un tizio un po’ fifone e pure un pizzico ansioso. Perchè essere freddi, pensare a quello che si dice e reagire con le parole invece che con insulti e gestacci è un difetto, ricordatelo!
- l’elegante Marco Travaglio, fisico asciutto e look sempre sobrio, lavora in mutande. Già, avete letto bene. Lavora in mu-tan-de! La cosa ha bisogno di essere sillabata, perchè le menti tapine che comprano il quotidiano forse non hanno bene in mente di cosa si tratta. Non voglio sapere quale escamotage grafico sarebbe stato necessario utilizzare se lo avessimo scoperto a cena con mafiosi, prendere soldi tangenti a destra e a manca o complottare per filtrare notizie sensibili dai suoi editoriali. 
Oggi su You Tube ho incontrato il commento di un utente che si domandava: Dopo 15 anni di berlusconismo ci siamo veramente ridotti così? Non so dargli una risposta.

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