Immaturi

Della serie: ma che diavolo ci facevo l'altra sera al porto antico? Ovviamente andavo al cinema, visto che la zona non è che offra molto altro: anche una delle due pizzerie presenti in zona era chiusa e il cinema ha appena riaperto dopo il clamoroso fallimento del Cineplex, unico multisala della città. Il film prescelto è IMMATURI ed ecco in breve quello che ne penso: simpatico, divertente, ben recitato, buona regia, occasione mancata. Proprio su quest'ultimo punto è il caso di soffermarmici un pochino. Avevo già letto qualcosa circa il poco spessore dei personaggi prima di entrare in sala, inutile dire che questo ne ha completamente influenzato la visione. Sinceramente non la penso proprio così... anzi, forse si è basato fin troppo sui personaggi più che sulla storia in se. Dell'esame di Stato alla fin dei conti si è parlato all'inizio, motivo per cui tutti i protagonisti si incontrano e alla fine quando effettivamente arriva il momento di presentarsi davanti alla commissione e festeggiare allegramente il 60 meritato. Più che altro ci si concentra sulla loro immaturità mentale, personale, esistenziale. I protagonisti si sarebbero potuti incontrare per qualsiasi altro motivo e la storia non sarebbe cambiata di una virgola. Occasione mancata anche per la canzone di Alex Britti che trova spazio praticamente solo al momento dei titoli di coda. Sarebbe stato interessante affrontare veramente l'incubo della maturità che ritorna, urla a squarciagola a parte. Mangiando la pizza all'uscita del cinema siamo anche arrivati ad interrogarci: ma se domani capitasse a noi una cose del genere, come reagiremmo? Male, molto male.
Lì invece era tutto un trionfo dei buoni sentimenti, il gruppone di amici very che si ritrova molti anni dopo la scuola e riscontra che nessuna amicizia è mai più stata come quella, macomeabbiamofattoaperdercidivista, ridiamo la maturità ma solo per passare un po' di tempo in compagnia, perchè a tutti gli effetti del pezzo di carta non me ne importa niente. Decisamente esagerato. I ricordi del liceo: tutti belli. Unico neo risale all'ultimo giorno di scuola e, tra l'altro, si scopre in fretta non essere un neo ma un punto fatto a penna. Decisamente carente di realismo.
Scelta decisamente interessante è quella degli attori. Già Luca e Paolo vederli al cinema è quantomeno raro, figuriamoci poi se me li sarei mai immaginati fare i compagnucci con un Raul Bova che, poverino, si è anche impegnato a fare l'attore serio, ma chissà perchè viene ricordato più che altro per le cadute in basso (leggasi: le mocciosità) o con una Ambra Angiolini che da Saturno Contro in poi ha cercato di far dimenticare a tutti il brutto incidente di Favola e assumere un profilo quantomeno ricercato. Tutti molto bravi e convincenti nel loro ruolo ma er mejo della situazione riesce ad essere inaspettatamente un Ricky Memphis da brivido. A parte il fatto che deve aver seguito un minimo corso di dizione perchè sono riuscita a capire tutto quello che ha detto e non sempre e solo la minima percentuale come accadeva in distretto, il ruolo pareva perfettamente cucito su di lui. Dall'ottimo feeling con papà Mattioli alla goffagine in discoteca, dalla ramanzina al cliente con il capriccio dell'autonomia al fiero racconto della conquista del piano di sopra del letto a castello. Perfetto.

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