Distretto o scherzetto?

Con questa spassosa battuta pronunciata sole poche ore fa su Twitter da Flavio Parenti (Mancini, per gli amici) direi di proseguire il punto della situazione incominciato la settimana scorsa.
Tra gli storici non può mancare Luca Benvenuto. Sparlare di lui sarebbe sinceramente un accanimento terapeutico. In tutti questi anni ha cambiato cognome, affrontato gravi dilemmi con suo padre per la sua omosessualità, altrettanti dilemmi con la sua omossessualità per non parlare di quelli con il barbiere, probabilmente vera ragione di quella freddezza di spirito che lo muove. Da un paio d'anni infatti la sua figura non è più caratterizzata da quella bella chioma folta di capelli ma da un tagli decisamente più austero e un pizzetto serioso, anche se le Nike perennemente ai piedi fanno un po' Chuck Bartowski. Per quanto non sopporti berbe, pizzetti e quant'altro non riesco comunque a non scorgere quel fascino magnetico che lo caratterizza. Come ho già preannunciato il suo passato è pieno zeppo di fantasmi, da quelli familiari ad altri di diverso tipo, di cui però siamo venuti a conoscenza solo di recente grazie al ritorno di Ciuffo e della ciospa moglie, ricordo di una tormentata pubertà trascorsa a compier scorrerie per le vie di Roma, quando Remo era per lui come un fratello e Viola, si spera, aveva l'aspetto un po' meno da casalinga disperata. Come questa amicizia è riuscita a mantenersi tanto intatta dopo 15 anni, almeno, che non si vedevano, è dato non pervenuto.
- Giulia Corsi, storica più di nome che di fatto, visto che in tutto ha preso parte a 4 su 10 serie, non una gran percentuale, rispetto a tutti gli altri che ho citato fino a questo momento, ma che essendo riuscita a sparpagliarli per bene nel corse del tempo, decisamente sembrano di più. Abbandonata la fase fidanzata tormentata, figlia traumatizzata, sorella preoccupata e moglie nella doppia versione felice e piangente, oggi la ritroviamo a vagare per quel del decimo tuscolano nella veste di vedova depressa, triste e vendicativa. Capisco che perdere per strada Paolo Libero non dev'essere stata una passeggiata, ma sinceramente mi fossi trovata tra le mani Coliandro non me lo sarei fatta scappare tanto facilmente. Uno che ha continuato ad amarla nonostante il pessimo gusto in fatto di tailleur. Comunque sia, oggi, Giulia ha fatto carriera ed è finita a combattere cattivoni in Sicilia. E' tornata a Roma per seguire un'idagine che la porterà direttamente dai veri mandanti dell'omicidio di Paolo ma nel frattempo passa le sue giornate quasi allo sbando, con un'espressione tra il contrito e l'avvelenato, sul perenne orlo di una crisi di nervi e di una gastrite perforante, anche se sempre perfettamente vestita e pettinata, perchè la classe è pu sempre classe.

- Gabriele Mancini. Sana via di mezzo tra gli storici e i nuovi arrivati, visto che è tra di noi da ben due anni e che tra le nuove generazioni mi sembra già un buon traguardo. Ha incominciato come lo stupidino della guardiola, senza lodi ma con un po' d'infamia. Oggi, anche se senza l'appoggio della spalla ispettor berretto, almeno professionalmente ha assunto un ombra di serietà. Nella vita privata invece è sempre quello di un tempo, grazie alla nuova ritrovata spalla di nonno procione, che da certi punti vista pare anche peggio di lui. Ogni gonnella che si muove pare svegliargli i sensi, ma sembra che almeno quest'anno siano arrivati al risultato storico: si è innamorato. Di Barbara. Ramba. Fresca fresca di riconciliazione con D'Artagnan. L'oggetto del desiderio non sarà un granchè, ma è pur sempre un passo avanti. Cosa riuscirà a combinare da qua alla fine della stagione non è ancora chiaro ai più, ma spero ardentemente in qualche altra lezione di francese... soprattutto ora che sono sua follower su Twitter.

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