Stessa storia, stesso posto, stesso bar.

Racconto la mia vita. Se qualcosa mi diverte o mi interessa ci scrivo su un pezzo. E' un attimo, uno spicchio di esistenza colto al volo.
Non ricordo di preciso da quanto tempo è che stavo cercando questo libro... E' stato pubblicato in un epoca in cui poco o nulla si usava internet, in cui le notizie parevano girare a rallentatore e in cui ero decisamente troppo piccola per avere particolari iniziative, fatto sta che ne ho scoperto l'esistenza decisamente molto tempo dopo e ancor più è il tempo che è passato prima di ritrovarmi con dei soldi in tasca e con la possibilità di girare e scrutare. Nelle librerie non lo si trovava e, in tempi più recenti, internet lo dava come fuori catalogo da un pezzo. Avevo cercato anche su e-bay qualche usato, ma la ricerca pareva ancor più complessa. I casi erano due: chi lo aveva letto o se lo teneva gelosamente o lo aveva bruciato per salvare l'umanità da tanto scempio.
Un mesetto fa, il miracolo! Non so come mi sia passato per la mente ma decido, per l'occasione di un altro ordine BOL, di mettere il titolo nella casella di ricerca. Non sia mai... mi dicevo... e così è! Non solo c'era ma era anche disponibile! Un bel colpo di fortuna.
Ad oggi il libro è arrivato sano e salvo alla mia dimora e me lo sono divorato tutto. L'ho pagato una somma ridicola, neanche 4 euro, alla faccia dell'inflazione, direi, visto che il costo di copertina è Lire 12'000. Questo mi fa pensare due cose: o che si siano dimenticati di aggiornare la copertina (!!!) o si tratta sempre della prima stampa che ha stagnato fino a questo momento in un magazzino puzzolente (!!!). Non so. Cmq sia la copertina che ho io è leggermente diversa da quella qua sopra, il che mi fa almeno sperare in una ristampa, priva di pulci e zecche.
Si tratta di un libercolo molto piccolo, sulle 130 pagine ma devo ammettere di aver impiegato a leggerlo molto più tempo di quel che mi sarei aspettato. Questo perchè è fitto fitto di contenuto anche se materialmente il testo è poco.
Lo stile di scrittura di Max Pezzali non è da premio nobel ora, figuriamoci all'epoca. Probabilmente le virgole già stavano in offerta e i punti difficilmente si trovavano in piazza, ma in questo caso questo tipo di frasi molto lunghe, molto da fiatone danno al lettore ancor più quel senso euforico, tipico di chi scrive di getto in preda alle emozioni. Ai veri amanti di Max il contenuto non va neanche raccontato, il contenuto è la sua vita... che poi è quello che realmente si trova nelle sue (prime) canzoni. Inutile sottolineare come il Jolly Blu e il Celebrità siano realmente esistiti e come il Bar, con la B minuscola, esistesse davvero. Nella realtà il covo dei nostri si chiamava bar Dante, dal nome del proprietario, niente di poeticamente profondo, ma l'essenza che conosciamo non cambia.
A chi poco conosce le canzoni degli 883 queste pagine potrebbero effettivamente dire poco, gli altri si vedranno invece raccontata la musica di una vita. Quelle che magari prima erano solo strofe ora diventano storie, i personaggi prendono un volto e le ambientazioni una loro dimensione. Prendi ad esempio Cisco, quello che in bagno impiegava un'eternità (e che si alzava lentamente dalla sedia del bar chiuso e all'improvviso diceva non capite un cazzo, è un po' come nel calcio), non solo scopriamo che fa il metalmeccanico e un sacco di altri succulenti dettagli che ci fanno presumere che forse anche ma perchè un pochino sia dedicata a lui, ma ci becchiamo anche la foto nel magnifico patinato inserto a colori!
Devo ammettere che spesso si concentra un po' troppo sulla vita di provincia, come a Pavia tutto fosse troppo stretto, come le due discoteche e le 106 farmacie rendessero la vita di ogni giovane cresciuto per quelle vie quasi prive di aspettative e come loro, Lui e Mauro, si sentissero assolutamente fuori luogo, bisognosi di aria diversa, tanto da inserirlo praticamente ogni dove... ma il bello sta nel non perdersi neanche una riga, perchè è li, quando meno te lo aspetti che arriva il momento che ti strappa il sorriso. Vedi ad esempio quando parla della prima volta a Castrocaro. Tanto per cambiare incomincia a lamentarsi di quanto fossero impreparati a tutto quello, colpa della loro innata provincialità bla bla bla che rendeva il tutto stranissimo e alieno quando ad un certo punto ti inserisce un nel 91 c'era anche Nek di Laura non c'è, solo che all'epoca gareggiava con il suo gruppo, 'i Nek'. Quel nome mi lasciò perplesso, ma era già l'epoca dei primi telefonini, circolava il cellulare mattone della Nec e mi convinsi che i mitici Nek fossero sponsorizzati!
Secondo me oggi Max si vergognerebbe di quello che ha scritto... per esempio sulla passione dei fumetti (evidente!!) ma che lo ha portato nella piena giovinezza insieme all'inseparabile Mauro ad inventare super-eroi assolutamente inutili, tipo l'Uomo bottone.
Sulla storia pre-883 sono basate le prime pagine del libro con una franchezza sconcertante. Per esempio riguardo alla prima canzone Live in the music. Per parola di Max: una porcata delirante [...] in inglese, una lingua che conoscevamo malissimo. Il suo grido di battaglia: DIGNITA' ZERO! [...] Smaltita la sbornia del passaggio TV prendemmo una grande decisione: cantare in italiano anche perchè il nostro inglese faceva veramente cagare.

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