I, Amber Brown

My mom is angry at my dad.
My dad in angry at my mom.
They are both angry at me.
Mia mamma è arrabbiata con mio padre.
Mio padre è arrabbiato con mia mamma.
Entrambi sono arrabbiati con me.
Nuovo appuntamento con le avventure di Ambra Chiaro, ormai, purtroppo, non più traducibili in italiano, visto che l'edizione nostrana non ha mai visto la luce.
Ormai rassegnata all'idea che non riuscirò mai a trovare Amber Brown is filling blue, sono passata direttamente al volume successivo: pubblicato nel 1999, si tratta di I, Amber Brown, modo di dire ormai caro a tutti gli appassionati delle sue vicende.
Questa volta siamo alle prese con il Natale. Ambra ha sempre 9 anni, è sempre in quarta e si appresta a festeggiare con la sua nuova famiglia allargata. Non più solo mamma e papà ma anche Max, patrigno a cui ormai non è possibile non voler bene, che oltre ad aver portato un po' di novità a questa festa così tradizionalmente di famiglia, porta anche alla scoperta del Hanukkah, coinvolgendo sostanzialmente Ambra in un Chrismukkah (antelitteram, per chi ha imparato a conoscerlo grazie a Seth Cohen).
Penso di aver trovato in questo volume la versione di Ambra più piagnucolosa mai vista prima. Tutte le recenti vicende ovviamente sono ancora dietro l'angolo. Non è passato cronologicamente molto tempo dalla prima ferita, con la quale l'abbiamo conosciuta, del trasferimento del suo caro amico Mattia Mori, e dopo tutto il resto accaaduto nuove sfide la attendono alla porta: per esempio il dover affrontare il ritorno in pianta stabile del padre, che un po' si scorna con Max e un po' con Sarah per l'affidamento congiunto e che la porta a dover affrontare questa nuova realtà perennemente tesa, perennemente divisa tra mamma e papà, la casa di mamma e la casa di papà, il tempo con mamma e il tempo con papà... fino a trovarsi davanti alla decisione di definire qualcosa che non sia anche lui in affidamento congiunto ma che sia solo e soltanto suo! Dopo il disastroso taglio di capelli, segno di una prima maturità decisionale, eccoci alle prese con il buco alle orecchie. La mamma le ha imposto di aspettare fino ai 12 anni, le amiche lo hanno già tutte, papà non ha niente in contrario, lei lo desidera tanto! Come non approfittare di una gita in auto con il padre per omettere un piccolissimo dettaglio e farsi accompagnare a forare i lobi? Peccato che mentire al padre sul divieto impostole dalla madre non sia un dettaglio così piccolo, e che una volta scoperta la bugia entrambi i suoi genitori restino molto molto delusi.
Altra vicenda affrontata in questo volume è quella relativa alla nuova casa di papà. Come già accennato, il padre, ormai deciso a rimanere in città per la figlia, è alla ricerca di una nuova casa per lui e per Ambra. La promessa era quella di far partecipare anche Ambra alla scelta ma un affare improvviso convince il sig. Chiaro nella locazione del primo piano di una villetta abitata, nei due piani superiori, da un collega e dai suoi figli, tutti, più o meno, dell'età di Ambra. Abbiamo così la possibilità di conoscere una nuova famiglia, i Marshall composti da Steve e dai suoi tre figli che vivono con lui a seguito della separazione: Savannah, attualmente in terza classe con il sig.Cohen, Dylan, piccola peste della sesta classe, e Polly. Ovviamente tutta questa situazione di sorpresa crea nella piccola Ambra un nuovo motivo di piagnisteo, che fortunatamente dura poco, una volta compreso il perchè della decisione e una volta aver superato l'esser stata messa in disparte ai fini della decisione, capendo che comunque il padre non potrebbe mai fare qualcosa per ferirla... ma tutto questo lo si vedrà meglio nel successivo capitolo!

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