Non solo donna al volante pericolo costante

Da quando sono nata ho mediamente preso l'autostrada ogni 15 giorni. Tralasciando calcoli strani e aneddoti strappalacrime, posso a buon titolo dichiararmi una discreta conoscitrice del passo dei Giovi ma, soprattutto, una buona analizzatrice delle persone che percorrono l'autostrada. Basta guardare come guida una persona per capire da dove viene. Ormai è una certezza. Ci vuole un po' d'occhio ma alla fine dei conti certe particolarità sono assolutamente oggettive, tanto da poter essere notate da chiunque.
Prima grande distinzione va fatta rispetto alla nazionalità. Mi dispiace dirlo ma i Francesi non sanno proprio guidare. Sarà che usano in Bon Ton anche al volante ma vi assicuro che quando c'è un po' di calca vuole sicuramente dire che da qualche parte uno con targa F si è piantato sui 60 km\h. Diametralmente opposti sono i cugini tedeschi. Loro e la loro D stampigliata spesso sono dei veri e propri pericoli pubblici. Immagino che in Germania ci siano molte montagne tanto che i nostri Giovi gli fanno un baffo... maa guardarli bene gli fanno un baffo anche le nostre corsie, che siano tutti Schummacher? Della stessa pasta sono fatti gli svizzeri ma, stranamente incapaci sono invece di Belgi che certe volte paiono emulare i francesi. Vi dovesse mai capitare si incontrare un automobilista Belga mi raccomando: superatelo appena potete e scappate. Comportamento tipico è quello di rallentare drasticamente appena la strada smette di essere un retilineo e di spanciare ad ogni curva, un po' come se le righe di corsia fossero messe lì per errore. Non so sinceramente se sia meglio questo o i tedeschi le curve le tagliano proprio. In ogni caso sono pericoli pubblici!
Il lato più divertente della faccenda arriva però nel momento in cui si incominciano ad analizzare i comportamenti dei nostri connazionali. Si vede che l'Italia è un paese molto variegato anche nel suo modo di guidare. Ovviamente non ho davanti a me il quandro di tutto lo stivale visto che è molto difficile vedere un calabrese o un pugliese sulla A7 ma almeno almeno la parte nord- orientale è ben rappresentata. Niente da dire sui genovesi che, mediamente se la cavano benino, a meno che non siano vecchietti o donne perchè a questo punto non c'è dialetto che tenga. Note dolenti sono invece quelle che riguardano gli Alessandrini (si vede che sono tutti abituati a guidare trattori, non so) e tutti quelli che vengono direttamente dalla riva adriatica - padana. Poverini! Sono abituati alla pianura, non appena vedono una collinetta gli prende un embolo, figuriamoci i Giovi. Velocità media: 50 km\h. Non vorrei mai mandarli al passo del rastrello, in toscana, o si pianterebbero veramente. Al contrario, onore al merito per tutti i piemontesi: più a nord si va più guidano bene, ovviamente considerando anche la Val d'Aosta. Egualmente a nord ma non egualmente pratici sono invece i Milanesi (o zona lombarda in genere), detti anche guidatori della domenica e poverini: è anche vero. Detto tra noi "poverini" fino ad un certo punto. Abito in una città la cui metropolitana da capolinea a capolinea impiega, forse 15 minuti, 7 fermate in tutto. A Milano hanno una rete di trasporti pubblici da fare invidia quindi, come dargli torto se guidano solo alla domenica per venire in liguria al mare? Problema è fatto nel momento in cui la gente è tanto convinta di saper fare una cosa quando questo non è vero: sfrecciano giù, verso il mare, come delle schegge ma siamo alle solite: capisco che dall'enorme SUV vederle è difficile, ma la curva è un optional?

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